Nel capitolo precedente abbiamo descritto i sintomi e le caratteristiche della Sindrome femoro – rotulea, approfondiamo adesso le possibili strategie per la riabilitazione!

 

La letteratura scientifica ci dice che, nonostante non ci sia ancora un protocollo perfettamente definito, la scelta terapeutica principale è quella del rinforzo graduale dei muscoli e dei vari tessuti del ginocchio, in particolare ci si concentrerà sulle strutture di ginocchio ed anca, come il Quadricipite, il Medio Gluteo e così via.

 

 

 

 

Abbiamo visto che il sovraccarico è la causa principale di questa patologia, pertanto gli esercizi dovranno avere una progressione ben programmata, per evitare inizialmente il peggioramento dei sintomi, in base alla presentazione clinica quindi, potremmo partire anche da esercizi in posizione sdraiata, ma, inevitabilmente, dovremo arrivare ad allenare il corpo in carico, con gesti simili a quelli dolorosi, come squat e affondi.

 

Altro punto significativo è il controllo motorio, quando l’eccessivo rotolamento interno del piede porta a un alterato controllo del bacino, occorrerà eseguire alcuni esercizi, su tutta la catena cinetica, per migliorare il gesto

 

 

Nel breve termine, un taping potrebbe aiutarci a ridurre il dolore, il tuo Fisioterapista lo potrebbe quindi applicare, spiegandoti poi come riprodurlo a casa, ma come sempre deve essere pensato come un semplice aiuto momentaneo, anche un tutore potrebbe fare al tuo caso in questo senso.

 

 

 

Sempre per una riduzione del dolore nel primo periodo sembrerebbe essere utile l’utilizzo dei plantari, per uno specifico gruppo di pazienti poi questa soluzione potrebbe essere sfruttata sul lungo termine, ma i dati non sono ancor definitivi.

 

 

Le terapie strumentali e manuali non sembrano avere un ruolo nella gestione del dolore femoro-rotuleo, come da consensus statement del 5th International Patellofemoral Pain Research Retreat nel 2018.

 

 

L’educazione del paziente risulta, come sempre, fondamentale, in particolare il vostro Fisioterapista dovrà essere chiaro sulle tempistiche che occorreranno per la guarigione, gestendo le vostre aspettative in maniera realistica, favorendo un approccio attivo, e modificando alcune attività per sentire meno dolore.

 

Il BMJ, importante rivista di settore, ha pubblicato un interessante infografica per i pazienti, qui la versione italiana, grazie a due preparatissimi colleghi!

 

 

Infine, due fattori che si sono dimostrati molto utili nella riduzione del dolore sono l’adozione di scarpe minimaliste (barefoot) e la manipolazione della cadenza del passo, un aumento della cadenza del 10% sembra ridurre significativamente lo stress sull’articolazione femoro-rotulea.

 

 

 

 

Concludendo la Sindrome femoro-rotulea è una di quelle patologie noiose da risolvere, con tempistiche medio-lunghe, ma, affidandovi ad un professionista serio, probabilmente non dovrete mai smettere il vostro sport nemmeno per un giorno!

 

Se sei un runner con dolori al ginocchio ti consiglio la lettura di questo mio articolo sulla Sindrome della Bandeletta Ileotibiale o Runner’s knee!

 

 

La Sindrome Femoro–rotulea – La Riabilitazione

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