La Spalla Congelata, chiamata anche Capsulite Adesiva, o Frozen Sholuder in Inglese, è un disturbo che colpisce la spalla appunto, provocando forte dolore e una importante limitazione del movimento, da cui i nomi, che evocano un blocco totale dell’articolazione.

 

Non sono ancora del tutto chiare le cause di questa patologia, ma alla base c’è un processo infiammatorio, con produzione di citochine e neuropeptidi, indubbiamente i fattori metabolici ed endocrini hanno un ruolo importante, infatti l’incidenza di questa patologia passa dal 3-6 % della popolazione generale, al 10 – 14 % del sottogruppo delle persone affette da Diabete.

 

 

 

La capsula articolare, una specie di sacchetto che avvolge l’articolazione, aiutando a mantenerla stabile, risulterà accorciata, a causa di questa infiammazione, in particolare nella parte anteriore e inferiore, difatti i movimenti più rigidi saranno quelli di rotazione esterna, per esempio quando con la mano ci tocchiamo la nuca.

 

 

La rigidità della capsula potrebbe non essere solo dovuta all’infiammazione, ma anche ad una risposta iper-protettiva del corpo, uno studio pilota infatti, ha notato una significativa riduzione del blocco articolare durante l’anestesia del plesso dei nervi della spalla.

 

 

 

 

Possiamo distinguere tre fasi della patologia:

 

  • Fase di congelamento: la durata va dai 2 ai 9 mesi e l’esordio del dolore è insidioso, peggiora progressivamente in termini di dolore e rigidità articolare, il dolore, inizialmente legato al movimento, compare anche a riposo e di notte, disturbando il sonno.

 

  • Fase di spalla congelata: la durata va dai 4 ai 12 mesi, il dolore va scemando, ma la limitazione del movimento non passa, come già detto, i gesti più limitati sono quelli in rotazione esterna, ma la rigidità colpirà in maniera globale la spalla.

 

  • Fase di scongelamento: la durata arriva fino ai 3 anni nei casi più sfortunati, la limitazione e il dolore con lentezza arrivano a scomparire, nel 59 % dei casi avremo un recupero completo, nei restanti alcuni sintomi rimarranno, ma la qualità dalla vita è comunque generalmente buona.

 

 

Diagnosticare una Spalla Congelata è relativamente facile, la rigidità inevitabilmente presente è sufficiente ad avere la certezza di essere a fronte di questa patologia, basterà quindi una anamnesi e una valutazione clinica, senza necessità di approfondimento con immagini come ecografie e RX, a meno di casi particolarmente controversi.

 

Una diagnosi precoce è importantissima per il trattamento, gli studi infatti indicano che è più facile ottenere miglioramenti nella fase iniziale della patologia piuttosto che successivamente.

 

La Frozen Shoulder è una delle poche patologie muscolo – scheletriche che beneficia del trattamento farmacologico, si procederà quindi con immediate infiltrazioni di corticosteroidi, eseguite ovviamente dall’ortopedico, seguite da mobilizzazioni passive e terapia manuale della spalla, il trattamento Fisioterapico sarà rivolto al cercare di mantenere la mobilità, con sedute inizialmente più frequenti, che diventeranno via via più distanziate.

 

 

 

 

E’ fondamentale associare un percorso di rinforzo generale della muscolatura della spalla, con esercizi che il paziente potrà eseguire in autonomia, a casa o in palestra.

 

Si effettueranno poi dei controlli in studio, a 6 e a 12 mesi, per controllare l’andamento della patologia, il mantenimento dei risultati, ed eventualmente modificare il percorso stabilito in precedenza.

La Spalla Congelata

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