L’ Epitrocleite è la sorella, meno frequente e conosciuta, dell’ Epicondilite, è una delle più frequenti cause di dolore interno sul gomito.

 

Nonostante il nome faccia pensare ad un quadro infiammatorio, si tratta di una tendinopatia inserzionale, le fibre tendinee coinvolte, in questo caso, sono quelle che si inseriscono sulla epitroclea, ovvero la prominenza ossea sul lato interno del gomito, anche detto epicondilo mediale.

 

La parte anteriore dell’avambraccio è composta da numerosi muscoli, che vanno ad inserirsi proprio sull’epitroclea, senza entrare nel dettaglio, ci basterà sapere che questi muscoli flettono la mano verso l’avambraccio e lo portano in pronazione, ovvero con il pollice rivolto verso il corpo.

 

 

Una Epitrocleite esordisce a causa di un utilizzo ripetuto ed eccessivo del gomito, per attività lavorative, ad esempio un operaio che usa spesso un trapano o un cacciavite, ricreative ad esempio suonare la chitarra, sportive, come l’arrampicata, il ping-pong, il golf (altro nome con cui è conosciuta questa patologia infatti è gomito del golfista).

 

 

 

 

Generalmente il dolore è localizzato, sul versante mediale (interno) del gomito, esacerbato dalla compressione e dall’aumento del carico, nei casi più gravi anche la semplice presa o il sollevamento di oggetti leggeri, come ad esempio una bottiglia, il dolore si riduce a riposo.

 

Il test clinico  che useremo per confermare l’ipotesi di Gomito del golfista, prevede il movimento di flessione del polso e pronazione dell’avambraccio, contro la resistenza dell’operatore, se evocheremo dolore o impotenza funzionale potremo confermare la nostra ipotesi.

 

 

Come in tutti i disturbi tendinei la ricerca di una soluzione facile e veloce è vana e senza speranza, gli studi suggeriscono come le terapie passive siano di scarsa efficacia, e soprattutto di breve effetto, niente Tecar e onde d’urto quindi.

 

 

L’ opzione di trattamento migliore è un protocollo riabilitativo basato sull’esercizio terapeutico a progressione di carico

 

 

Ovvero un allenamento del gomito, passando da esercizi più semplici e leggeri, a compiti sempre più impegnativi, in modo da ricondizionare il tendine, arrestando la degenerazione del tessuto, tipica di una tendinopatia.

 

 

 

 

La scelta degli esercizi varia da paziente a paziente, è quindi fondamentale affidarsi alla valutazione di un Fisioterapista e non provare il fai da te!

 

La Chirurgia dovrebbe sempre essere l’ultima scelta, si può prendere in considerazione se il trattamento conservativo, con un robusto programma di esercizi, non ha dato risultati dopo sei mesi.

 

Talvolta un dolore al gomito può dipendere da altri fattori, come un disturbo cervicale o un intrappolamento del nervo, il tuo Medico e Fisioterapista attraverso l’anamnesi saranno certamente in grado di distinguere le varie problematiche!

L’ Epitrocleite (Gomito del Golfista)

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