Per bendaggio compressivo intendiamo un tipo di fasciatura che si applica in caso di una lesione ai tessuti molli, per esempio in seguito ad una distorsione di caviglia o una lesione muscolare non va confuso con il bendaggio funzionale.

 

 

Lo scopo di un bendaggio compressivo è immobilizzare l’arto, per evitare di aggravare la lesione, inoltre avremo un effetto di compressione, che aiuterà a contenere le dimensioni dell’inevitabile edema.

 

 

È essenziale che il bendaggio sia confezionato immediatamente, infatti l’efficacia di questa fasciatura è massima nei primi cinque giorni dall’infortunio, e non dovrebbe essere tenuta per più di questo lasso di tempo, per impedire che la mancanza di carico crei eccessiva sensibilità nella zona colpita.

 

La tecnica prevede l’utilizzo di una fascia elastica (la più utilizzata è il tensoplast sport), in pratica si avvolgerà la zona con un movimento a spirale, creando una compressione massima alla base, diminuendola poi gradualmente mentre si sale verso la testa. 

 

 

 

Si tratta di un atto terapeutico, con possibili controindicazioni e complicazione, deve quindi essere confezionato da un Fisioterapista qualificato, sempre NO al fai da te!

 

 

Passati i primi giorni, è importante cominciare la riabilitazione il prima possibile, se vuoi avere un’idea di come si gestisce una lesione dei tessuti molli, ti consiglio questo articolo in cui descrivo la proposta del BJSM, una della più importanti riviste del settore.

 

 

Un altro utilizzo del bendaggio compressivo è nel trattamento di un Linfedema, patologia conseguente a problemi vascolari, o come complicazione post – chirurgica, ad esempio nell’arto superiore dopo l’asportazione dei linfonodi ascellari per un tumore al seno

 

Il bendaggio compressivo

time to read: 4 min
0
Call Now Button